Crisi di successione (Mormoni)

Joseph Smith

La crisi di successione nella Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni ebbe luogo all'indomani del martirio del suo presidente e fondatore, Joseph Smith, avvenuto il 27 giugno 1844.

Nel periodo che seguì la morte di Joseph Smith, alcune persone si proposero per succedere nella conduzione della Chiesa mormone. I maggiori contendenti furono Sidney Rigdon, Brigham Young e James Strang. La crisi terminò, per la maggior parte dei fedeli della Chiesa mormone, l'8 agosto 1844, quando durante una conferenza ad hoc avvenuta a Nauvoo, Illinois, (allora sede principale della Chiesa), la maggior parte dei santi degli ultimi giorni approvò quale legittimo successore di Joseph Smith, Brigham Young ed in particolare il quorum dei dodici apostoli di cui Young era presidente.

Questa decisione, comunque, non ebbe l'assenso di tutti i mormoni, i dissidenti non seguirono Brigham Young e la Chiesa nel suo spostamento verso l'ovest, avvenuto nel 1847, ma rimasero nelle praterie del Mississippi e nel corso degli anni diedero vita a diverse Chiese scismatiche, alcune delle quali tuttora esistenti.


From Wikipedia, the free encyclopedia · View on Wikipedia

Developed by Tubidy